cosmogoniA,
nata dall’utopia di approdare ad una società in cui l’armoniosa collaborazione tra uomini possa prendere il posto della mera competizione e in cui gli uomini imparino a conoscersi e a confrontarsi utilizzando metriche non antagoniste; volta a promuovere maggiore comprensione del nostro ruolo di esseri umani biologici e tecnologici al tempo stesso.
Oggi alla luce delle grandi “frantumazioni socioculturali” che con inesorabile rapidità modificano e stravolgono radicalmente il senso stesso della nostra polis e di riflesso della nostra vita quotidiana, nel suo senso più nobile dell’essere e del convivere.
L’Uomo deve essere informato, consapevole e con un giusto senso di appartenenza verso la sua comunità. Le nuove tecnologie spalancano grandi opportunità in questo senso, ma allo stesso tempo modificano il terreno su cui camminiamo da secoli, creando incertezze, fragilità e criticità importanti.
In più riprese, durante un percorso durato anni, noi di cosmogoniA abbiamo informato e stimolato al cambiamento cittadinanze e Pubbliche Amministrazioni, pigre se non addirittura ostili, anche a quei cambiamenti che oggettivamente avrebbero migliorato la qualità della vita di buona parte della Comunità;
è triste ammetterlo, ma ad oggi, dopo anni di esperienze, possiamo affermare che il lavoro di promozione delle Tecnologie Libere, raramente passa dalla consapevolezza e dal buon senso dei vertici istituzionali, in molti casi nemmeno dove la nuova strada preveda precisi e immediati vantaggi a favore delle stesse amministrazioni (ma non dei singoli politici..).
Oggi infatti abbiamo amministrazioni locali che pagano centinaia di migliaia di euro in licenze proprietarie anche dove queste non si rendono indispensabili, invece di spendere questo denaro pubblico per migliorare la qualità della vita di tutti noi;
Abbiamo presidenti di circoscrizioni o assessori che non sanno utilizzare il proprio pc, che nemmeno intuiscono la differenza tra hardware e software ma che “sanno” amministrare trasversalmente e contemporaneamente più aziende pubbliche e private, con il risultato di non potersi occupare “serenamente” degli interessi della collettività, ma solo e unicamente dei propri.
Parlano ancora di termovalorizzatori (invece che di inceneritori..), non riescono ad organizzare servizi efficaci di raccolta differenziata, vogliono centrali nucleari senza minimamente porsi il problema (fra tutti) di come smaltire le scorie radioattive residue, asfaltano e cementificano ogni centimetro quadrato delle nostre città, etc, etc..
Noi auspichiamo che l’Uomo ritrovi quanto prima quel gene “disperso e smarrito” in grado di far apprendere dagli errori, e che Conoscenza e Sapienza, un giorno finalmente, ritornino a illuminare i suoi passi e quelli delle sue generazioni.
Oggi, tutto ciò che osserviamo è già passato e già finito. La Nuova Società è già qui, la via è molto stretta, ma per quei pochi che riusciranno a percorrerla, sarà meraviglioso viverci.
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