CAGLIARI – Ha rapidamente carcato i confini della Sardegna la storia di Paola Musu, avvocato coraggioso di Cagliari. La Musu, supportata da un diffuso movimento on-line che non smette di crescere, ha sporto denuncia nei contronti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio Mario Monti, tutti i ministri e tutti i membri del parlamento. Questi i reati (pesantissimi) contestati secondo la denuncia depositata alla Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari: attentato contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato; associazioni sovversive; attentato contro la Costituzione dello Stato; usurpazione di potere politico; attentato contro gli organi costituzionali; attentato contro i diritti politici del cittadino; cospirazione politica mediante accordo; cospirazione politica mediante associazione.
Al centro della denuncia, l’arrivo del governo tecnico, non eletto, ma calato dal diktat della Bce e delle banche internazionali. Un evento politico che molto ha fatto discutere, ma ora dalle parole la Musu passa ai fatti con una denuncia completa e dettagliata.
Secondo l’avvocato Paola Musu la prima violazione, nell’operato di Monti e del suo governo, sarebbe contro l’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. La denuncia continua: “Contenuto essenziale della sovranità di un popolo è dato dalla propria sovranità in materia di politica monetaria, economica e fiscale: è con essa, ed attraverso i suoi strumenti, che un popolo determina le sue sorti. Svuotare un popolo e la sua sovranità di quello specifico contenuto significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva dalla facoltà e dal potere di determinare il proprio destino ed il proprio stesso “essere”, compromettendone la sua stessa esistenza”.
Effettivamente è nella sovranità monetaria il nocciolo della questione economica e della crisi finanziaria: questa sovranità di fatto ora appartiene alla Banca Centrale Europea e alla sua diretta espressione (il governo Monti) e non più al popolo italiano.
Nella fotogallery allegata trovate il testo integrale della denuncia, qui la pagina Facebook di sostegno e qui la petizione on-line di sostegno.