La terra ruota attorno a se stessa alla velocità di 1700km/h che a sua volta ruota attorno al sole alla velocità media di circa 100.000km/h, che a sua volta ruota all’interno della galassia (via lattea) alla velocità di 2,6milioni di km/h, che a sua volta si muove “a bordo” della galassia in giro per l’universo alla velocità di qualche miliardo di miliardo di miliardo di km/h…
E noi siamo fermi.
Sbaglio forse a dire che non percepiamo in alcun modo questo senso di moto? Sbaglio a dire che ne restiamo indiferenti?
Allo stesso modo tutta questa vita, tutto questo strabordare di vita in cui siamo totalmente e perennemente immersi ci appare lontana con il risultato di sembrarci banale, scontata, ovvia e dovuta. Gratuita e priva di valore.
Progettiamo grattacieli, ponti sospesi nel vuoto, macchine fantascientifiche. Ma siamo incapaci di riprodurre una semplice foglia. Forse un domani, tra mille anni, forse mai.
Siamo capaci di affrontare e superare grandi sfide individuali, ma siamo incapaci di considerare il genere umano come un qualcosa di “indivisibile” dalla nostra pur individuale esistenza.
Viviamo in una costante condizione di separazione dall’altro, quando sarebbe facile comprendere che senza l’altro noi non avremmo luogo ne motivo di esistere.
Ancora, siamo incapaci di considerare il pianeta come un qualcosa di inseparabile e indivisibile da noi, senza il quale anche solo l’idea di “essere umano” evaporerebbe..
Abbiamo creato regole e leggi che regolano i nostri comportamenti sociali. E queste regole non sono in grado di considerare l’importanza che riveste l’ambiente per l’uomo. In sostanza non siamo in grado di vedere il mondo, al di la del valore convenzionale che le nostre regole hanno ad esso attribuito.
Siamo circondati dalla vita e la vita ci compenetra. Ne riconosciamo la sua importanza retorica che puntualmente dimostriamo con il nostro comportamento di porla in subordine al nostro assoluto, il denaro. La sostanza si è persa, al suo posto il denaro metro universale che misura no solo ciò che è tangibile ma anche ciò che di impalpabile resta di questa società: i sentimenti, le passioni, le ideologie in una parola la nostra vita. E dato che oggi ci siamo, siamo davvero siamo giunti a questo, almeno ditemi…
ma la vita quanto costa?
..banalmente: quale potrebbe essere il valore di una foglia?
Mille euro? Diecimila? Centomila? Un milione? Cento milioni? Basterebbe tutto l’oro del mondo?
Siamo cosi abituati a considerare il valore di ciò che ci circonda in termini economici che ci sfugge in continuazione il vero valore della vita. Siamo cosi immersi nella vita che non riusciamo a vederla. Siamo a bordo di un astronave che viaggia all’interno dell’universo a velocità umanamente incomprensibili e tutto ci appare fermo, immobile ..e banale.
E allora che sia il caso di levare lo sguardo da terra e dal proprio conto corrente? E vedere per come veramente é il mondo con i suoi ospiti? Che sia finalmente arrivato il momento di lasciar perdere tutte quelle cazzate che a scuola ci hanno fatto credere importanti e fondamentali (penso in particolare a chi ha frequentato studi di economia) e cominciare a ripensare totalmente il mondo, la sua e la nostra vita?
Il denaro è una convenzione. Un tempo il lavoratore riceveva in cambio del suo operato un tetto, del cibo, del vestiario, etc. Ora il lavoratore riceve in cambio del suo operato della carta (moneta) con la quale gli è stata data la libertà di recarsi in negozio ed acquistare un tetto, del cibo, vestiario, etc.
Oggi ad ogni cosa, o quasi, grazie al nostro infallibile metro, e alle nostre ineccepibili convenzioni, abbiamo assegnato un valore.
Ma a questo punto io vorrei sapere: una foglia (sì una singola foglia!) che valore ha?
Provate a costruire in laboratorio una singola foglia, pensate forse di esserne in grado? Pensate forse di trovare chi ne sarebbe in grado?
Basterebbe a questo punto ogni vostro patrimonio? No, non basterebbe tutto l’oro del mondo, perché semplicemente non ne siamo in grado. E se in un futuro più o meno prossimo arrivassimo a comprenderne la “tecnologia”, il valore di una semplice foglia sarebbe ancora incommensurabile, perché porterebbe con sé la conoscenza della vita, che per quanto noi volessimo ostinarci a pensare diversamente, sarebbe non commisurabile al metro convenzionale da noi adottato per dare un senso economico (dato che quello spirituale è perso) alle cose. E dunque incommisurabile e dunque incommensurabile.
..e allora sarà per questo motivo che ci permettiamo di essere cosi leggeri e distratti nei confronti della natura, semplicemente perché non siamo in grado di attribuirne un valore, essendo questo molto al di la del nostro campo del comprensibile.
E se va oltre una foglia, figuriamoci l’albero che l’ha generata, la terra che ne ha ne ha fatto germogliare il seme, il vento, la pioggia …e il pianeta che viaggia a velocità inimmaginabili in giro per l’universo, etc, etc..!
Ma arrivati a questo punto, che non sia il caso di cambiare metro? Che non sia il caso di provare a dare un nuovo valore alle cose e dunque alla vita? O meglio, che sia il caso di smettere di dare un valore a ciò che non possiamo (per ora) comprendere e semplicemente iniziare, umilmente, a venerare il vivente?