IN PRINCIPIO VI FU L’IDEA
Alla base di tutto vi fu un IDEA.
Noi come tali, siamo frutto di questa idea.
Siamo inoltre portatori di una nostra idea, che comunque muove i suoi passi a partire dall’idea primogenita, ma che da questa può emanciparsi fino al punto di disconoscerla, con tutte le conseguenze, in bene o in male (ove queste possano rappresentare un significato, un senso), che ciò può comportare.
Il pianeta terra esiste e possiede tali caratteristiche perché alla base vi è stata una precisa idea fondante, cosi per le galassie e gli universi, per le spighe, gli alberi, gli animali, i batteri, i virus, etc.. L’idea di qualcuno o qualcosa nel creare le regole che permettano alla materia di assumere e mantenere nel tempo e nello spazio tali proporzioni.
Forme e nature alle quali siamo abituati ma che ad un essere umano vivente e non solo esistente, ossia esistente al di la di un “più semplice e primitivo” stato passivo, non possono non generare infinita meraviglia e stupore.
Meraviglia su cui hanno meditato filosofi, fisici, naturalisti, entomologi, matematici e pure governanti e comandanti, tanto infine a giungere a produrre religioni in grado di dividere e controllare le genti, ma questa è un altra storia…
Regole che descrivono e affermano a gran voce l’unita e l’interdipendenza di tutte le cose tra di loro e non il contrario.
Cosa ne sarebbe delle vita che conosciamo oggi se non esistesse Saturno o Giove per esempio? Se non avessimo una luna esisterebbe la vita su questo pianeta? E se ne esistessero più di una, la vita continuerebbe a manifestarsi nella stessa forma che oggi conosciamo? E i nostri comportamenti, le nostre logiche comportamentali, il nostro istinto di autoconservazione, come muterebbero?
Il pianeta Terra é “abitabile” perché all’interno della “zona abitabile circumstellare” una sorta di striscia molto sottile (in termini siderali) collocata ad una precisa distanza dal sole che permette all’acqua di non ghiacciare e di non evaporare completamente, cioè dove possiamo trovare l’acqua in forma liquida. Al di sotto di questa fascia l’acqua ghiaccia, al di sopra evaporerebbe completamente.
Particolare non di poco conto, dove infatti non vi sia la presenza di acqua in stato liquido non vi é vita. Bene, benissimo, noi lo abbiamo rilevato e verificato, ossia abbiamo “compreso” che le “cose” funzionano così.
Ma chi ha deciso tutto questo? Chi ha stabilito che la vita, il carbonio, l’idrogeno, l’ossigeno, l’azoto, e “tutto il resto” dovessero combinarsi tra loro a queste precise condizioni? Chi ha deciso che solo entro determinati valori di massa (gravitazionale) un pianeta potesse ospitare la vita?
E chi ha deciso che le forme di vita vegetali dovessero formare una sorta di simbiosi con le forme di vita animale? E che da queste dipendessero legami di cosi stretto rapporto da rendersi reciprocamente indispensabili?
E tutto questo gratis, senza pretendere nulla in cambio se non forse la nostra esistenza. L’esistenza di forme di vita pensanti, diversamente intelligenti (ed è proprio il diverso che crea movimento e dunque Vita), ma pensanti!
Ed ecco dunque che si rivela in tutto ciò, un idea ancora più potente della semplice “Creazione” dell’universo (o degli infiniti universi per essere più corretti) e delle sue Regole e questa é la “Creazione dell’intelligenza”.
Ossia di forme di vita che hanno consapevolezza di se stesse, che si auto-riconoscono e che superata la fase larvale primitiva (e non stiamo parlando di cavernicoli…) osservano ciò che li circonda e si pongono delle inevitabili domande.
Tutto ciò in una sorta di loop continuo, mentre “nascono” e “muoiono” stelle e pianeti senza apparente soluzione di continuità, forme di vita sussidiarie e complementari, sembra pensate e progettate per permettere a queste di interrogarsi sulla meraviglia del Sistema. Per interrogarsi e produrre pensiero…
Pensiero, che racchiude e riflette in se la Natura del luogo che ospita la vita, in una sorta di legame atomico inscindibile.
Ed è cosi che arriviamo ad affermare come la Natura dell’Uomo e dunque il suo comportamento dipenda dalla Natura del luogo che lo ospita, ma non solo, dipenda dalla Natura del pianeta che lo ospita, e ancora dipenda dalla Natura del sistema solare (quante lune, quanti soli, quanti Giove?), dalla Natura della galassia e dell’universo che lo ospita.
E dunque, se quanto sopra fosse vero, potremmo noi mutare la forma delle nostre costruzioni mentali e sociali senza una corrispondente mutazione della Natura e di ciò che ci circonda?
E infine, Dio (qualunque cosa sia) potrebbe mutare la Sua idea?
E ancora, a cosa servono tutte queste domande, se possiamo solo immaginare delle risposte?
Ma cosa accadrebbe di noi se non ci ponessimo domande?
Semplicemente, la nostra vita assumerebbe un andamento più “lineare”, più “regolare”, più ” conforme”. Succede cosi che le persone meno inclini a porsi domande seguano una vita piu monotona, in sostanza meno domande equivalgono a meno risposte, per quanto astruse e inverosimili, ma comunque risposte. E più risposte, inevitabilmente non possono che condurre a più scelte. E più scelte, ad una vita più intensa, più ricca di esperienze, con più sfumature.
Il Sistema esiste all’interno di un principio fondante, essenziale e imprescindibile: il mantenimento della vita, che in termini fisici potremmo ricondurre al principio di mantenimento del moto e al principio di mantenimento del rapporto di proporzione, e noi siamo all’interno (e facciamo parte) di una sorta di gigantesca e complessissima “struttura vivente” che nella sua idea iniziale ha voluto porre come condizione primaria essenziale, l’equilibrio del Sistema, garantendo (o per garantire) a questo la Vita e la conseguente piu ampia e possibile stabilità all’interno di un sistema dinamico.